Neonati: attenzione alle salviette detergenti potrebbero aumentare il rischio di allergie alimentari | HealthDesk

2023-01-05 18:00:26 By : Ms. Yoli Shu

Provvidenziali in molti casi, le salviette detergenti per neonati sono il tipico  accessorio che rientra nella categoria “mai più senza”. I neo-genitori farebbero fatica a rinunciarvi. Forse però, dopo aver letto i risultati di uno studio appena pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, le userebbero in modo diverso. Sembrerebbe infatti che i fazzoletti umidificati che contengono sapone aumentino il rischio di allergie alimentari nei bambini. 

L’ideale sarebbe risciacquare con acqua le zone del corpo su cui sono state usate, ma a quel punto il vantaggio della “spugnetta” usa e getta svanirebbe del tutto. 

La ricetta perfetta che scatena reazioni allergiche al cibo nei bambini è composta da un insieme di elementi legati, curiosamente, alla pelle: fattori genetici che predispongono alle dermatiti, uso di salviette detergenti che rilasciano sapone sulla pelle, esposizione ad allergeni contenuti nella polvere, contatto con sostanze irritanti attraverso le persone che forniscono il cibo. 

La buona notizia è che, al di là dei fattori genetici, le altre condizioni possono essere modificate in un ambiente domestico. 

Dagli studi condotti sui bambini è emersa una stratta associazione tra allergie alimentari e della pelle:  il 35 per cento degli allergici a qualche alimento soffre di dermatite atopica.  All’origine delle dermatiti, nella maggior parte dei casi, ci sono tre mutazioni genetiche che riducono le barriere protettive della pelle. 

I ricercatori hanno condotto alcuni esperimenti sui topi neonati geneticamente modificati con le mutazioni che indeboliscono il sistema difensivo epidermico per scoprire il ruolo della pelle nelle allergie alimentari.

«I neonati sono esposti ad allergeni della polvere nelle case. Potrebbero anche non ingerire allergeni alimentari nei primi mesi di vita, ma assorbirli lo stesso attraverso la pelle. Si prenda il caso di un fratellino con la faccia sporca di burro di arachidi che dà un bacio al piccolo. O di un genitore che tocca le noccioline e poi prende in braccio il bambino», scrivono i ricercatori. 

Dopo aver esposto la pelle degli animali per tre, quattro volte ad allergeni del cibo e della polvere per 40 minuti per due settimane, i ricercatori hanno  dato da mangiare ai topi uova e noccioline. 

A quel punto è scattata la reazione allergica, a volte nella forma più grave con tanto di shock anafilattico. 

Se le allergie al cibo sono collegate alle condizioni della pelle, allora tutto ciò che indebolisce le barriere protettive dell’epidermide dovrebbe rientrare tra i fattori di rischio. E così si è arrivati a incriminare le salviette detergenti. 

Gli strati più esterni della pelle sono costituiti da lipidi (grassi) e il sapone contenuto nelle salviette è in grado di distruggere quella barriera.

Gli animali esposti al laurilsolfato di sodio, un tensioattivo usato in molti prodotti detergenti dal dentifricio allo shampoo e in alcuni tipi di salviette detergenti per neonati erano infatti più a rischio di sviluppare allergie alimentari. 

I ricercatori ricordano che i sintomi di una disfunzione nelle barriere protettive della pelle non sono evidenti sin da subito ma possono comparire dopo qualche mese dalla nascita. Sarebbe opportuno quindi evitare di esporre i neonati ai fattori di rischio per le allergie da cibo.

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