Urostomia: gestione di una stomia urinaria

2023-01-05 16:21:22 By : Ms. Wendy Wang

Pubblicato il 25.03.19 di Daniela Berardinelli Aggiornato il 01.09.21

Le persone portatrici di una stomia urinaria spesso possono essere afflitte da dubbi, preoccupazioni riguardo la sua gestione, anche nelle semplici attività di vita quotidiana. Alcune potrebbero erroneamente pensare che sia normale che la cute adiacente la stomia possa essere dolente, infiammata per il passaggio delle urine. Non è così, la cute peristomale deve apparire come la restante circostante addominale. È importante proteggerla dal contatto con le urine mediante prodotti e tecniche corrette, perché queste diminuiranno l’insorgenza di complicanze correlate.

Esempio di sacca di raccolta per stomia urinaria

La World Ostomy and Continence Nurses Society raccomanda come best approach la semplificazione delle manovre di care (gestione) delle stomie urinarie, di utilizzare inizialmente sacchetti e sistemi di raccolta “basic”, normali e aggiungere o modificare il materiale utilizzato solo per aumentare l’adesività, il tempo di tenuta del presidio e mantenere la cute integra.

L’educazione terapeutica post operatoria è fondamentale, deve essere effettuata prima della dimissione e riguardare i seguenti aspetti:

La scelta del presidio è un momento fondamentale per la persona ed il professionista (infermiere stomaterapista) che ne supporta la gestione. I sistemi di raccolta possono essere di due tipi: monopezzo e due pezzi.

Esempio di sistema di raccolta per stomia urinaria

La cute peristomale necessita di una particolare attenzione poiché suscettibile alle sollecitazioni meccaniche dovute al cambio della placca e alle irritazioni chimiche causate dalle urine.

È importante svolgere le pratiche di igiene e sostituzione del sacchetto stomale in autonomia e conoscere le adeguate accortezze.

Prima di tutto è necessario avere con sé l’occorrente: dispositivo di raccolta prescelto (mono o bi-pezzo), un paio di forbici a punta ricurva che serviranno per modellare il diametro della placca in base a quello della stomia, delle salviette morbide, un sapone neutro, un asciugamano per asciugare la cute peristomale senza sfregare, ma tamponando delicatamente ed un sacchetto per i rifiuti prodotti.

Ognuno individua il suo tempo ed è importantissimo scegliere un momento della giornata che appaia più consono possibile alle proprie abitudini.

È consigliabile scegliere un momento in cui la stomia non produca grandi quantità di urine; per alcuni è al mattino prima di mangiare ed ingerire liquidi, per altri dopo aver effettuato un bagno o una doccia, per altri ancora a fine giornata o almeno due ore dopo i pasti.

Si inizia con il rimuovere delicatamente la placca ed il sacchetto annesso nella direzione di crescita del pelo con una mano, con un movimento dall’alto verso il basso, con l’altra è consigliabile tendere la cute addominale circostante per favorire l’operazione e creare minor traumatismo possibile.

Compiere questa azione troppo velocemente potrebbe danneggiare la cute peristomale e adoperando il movimento dall’alto verso il basso sarà possibile avere una buona visuale di quello che si sta facendo e raccogliere eventuali perdite nel sacchetto di raccolta.

Se gradita può essere utilizzata dell’acqua calda per compiere tale operazione di rimozione. La cute peristomale potrebbe apparire subito dopo la rimozione maggiormente arrossata, ma questo colore dovrebbe sparire nell’arco di pochi minuti.

Prima di tutto è indispensabile lavarsi le mani prima della sostituzione del presidio di raccolta e alla fine. Il modo migliore per procedere all’igiene è di utilizzare dell’acqua tiepida, delle salviette o dei panni morbidi. L’utilizzo di garze e guanti non è richiesto.

Non è necessario utilizzare del sapone per la detersione della cute peristomale ma, se lo si desidera, scegliere un sapone neutro e risciacquare abbondantemente. Evitare l’utilizzo di oli, profumi o deodoranti che potrebbero risultare aggressivi per la pelle.

Esistono in commercio delle salviette inumidite appositamente studiate per la cura della stomia, ma rappresentano un costo aggiuntivo; è sconsigliato l’utilizzo di salviette umidificate per bambini, perché potrebbero contenere dei prodotti ad azione irritante o inficiare l’adesività della placca alla cute.

È possibile che durante questa operazione possano verificarsi dei piccoli sanguinamenti intorno alla stomia e questo è dovuto alla presenza di vasi capillari che, se stimolati durante tale procedura, possono rompersi.

La persistenza di tale sanguinamento va segnalata al sanitario di riferimento. Queste manovre vanno eseguite con assoluta delicatezza, poiché la stomia non ha terminazioni nervose e potrebbe mancare la percezione dello stimolo doloroso nel caso lo sfregamento effettuato sia eccessivo.

Dopo aver rimosso il sacchetto, si asportano eventuali residui (ad esempio muco) e utilizzando una salvietta, acqua tiepida e sapone, si lava delicatamente con un movimento dalla stomia verso l’esterno. Infine si procede ad asciugare sempre bene la cute intorno allo stomia prima di applicare un nuovo sistema di raccolta.

È assolutamente controindicato l’utilizzo di alcool o altri agenti chimici che potrebbero causare gravi danni alla cute peristomale.

Salvo specifica raccomandazione clinica non applicare creme sulla cute peristomale, perché potrebbero diminuire l’adesività della placca.

Al termine della procedura smaltire il materiale utilizzato in un sacchetto dei rifiuti e avere l’accortezza di avere sempre con sé dei sacchetti per lo smaltimento dei rifiuti anche fuori casa. Se il sacchetto di raccolta possiede un morsetto di chiusura portarne sempre un secondo con sé in caso di rottura o perdita del sacchetto in uso.

Per le urostomie è possibile tramite dei connettori appositi collegare il sacchetto ad un sistema di raccolta più ampio previsto di tubo e sacca: questo è consigliato nelle ore notturne per evitare di doversi alzare a svuotare il sacchetto. Il connettore può essere inoltre lavato e riutilizzato.

È possibile farsi il bagno, la doccia, nuotare con il sacchetto urostomale senza problemi, l’unica accortezza sta nello svuotarlo prima di tale attività. La doccia o il bagno possono essere effettuati quotidianamente ed è possibile scegliere se rimuovere o meno il presidio durante la manovra.

È consigliato l’utilizzo di un getto d’acqua delicato sulla stomia e, nel caso in cui i peli della cute peristomale risultino fastidiosi e causino dolenzia durante la procedura di sostituzione del sacchetto è possibile rimuoverli con un rasoio - meglio se elettrico - facendo molta attenzione a non lesionare la cute e la stomia.

Ogni qualvolta viene effettuata la sostituzione del sacchetto e della placca è bene controllare la stomia e la cute peristomale avvalendosi anche di uno specchio per un’ispezione più accurata per evidenziare eventuali irritazioni.

Le placche e i sacchetti urostomali sono generalmente anallergici e sintomi come bruciore e prurito sottostanti l’urostomia possono essere indice di una perdita, un eritema o un’infezione cutanea; è quindi necessario rimuovere il sacchetto, controllare la causa di irritazione e confrontarsi con lo specialista di riferimento.

Il miglior modo per prevenire l’insorgenza di infezioni è pulire accuratamente la cute peristomale ed utilizzare un sistema di raccolta mono o bi pezzo della misura e caratteristiche appropriate.

La durata e sostituzione del presidio sono variabili; si consiglia di cambiare il sistema di raccolta almeno 2 volte a settimana, salvo diverse indicazioni; alcuni non superano le 48 h, altri riescono a mantenere il presidio anche fino a 72 h. La scelta è del singolo individuo sulla base delle abitudini e della modalità che gli risulteranno più appropriate.

La persona con urostomia deve cercare di seguire il più possibile un’alimentazione sana e corretta ed assumere almeno 2 litri di acqua al giorno per contrastare l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie.

È bene ricordare che alcuni alimenti come:

possono causare una maggiore acidificazione delle urine, con conseguente emanazione di un odore sgradevole, pertanto ne è sconsigliata un’assunzione frequente.

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